LA SCIENZA E LA CLINICA

Tanti i riferimenti della letteratura scientifica sull’agopuntura, a volte contrastanti nei risultati.

Studi di vario tipo individuano il punto di agopuntura dal punto di vista anatomico, elettrico, recettoriale, lo correlano a strutture fasciali, nervose, a zone della matrice extracellulare, ad immagini ecografiche, radiografiche…. nessuno ha mai individuato i famosi meridiani, qualcuno dice di si….

Con alcuni strumenti come l’ecografia dei tessuti sottocutanei o la termografia si possono osservare grossolanamente gli effetti sui tessuti subito dopo l’infissione dell’ago.

Ho sempre voluto capire meglio, senza lasciarmi influenzare da pareri e asserzioni più o meno autorevoli.

Capire meglio senza pregiudizi.

Ma a dire la verità non sono mai riuscita ad interessarmi completamente solo agli studi scientifici.

La cosa bellissima è che ci sono scienziati che scoprono e capiscono i meccanismi del mondo e ci sono… clinici che studiano e applicano le loro scoperte e i loro studi.

Io sono una clinica, mi occupo del malato.
E per giunta probabilmente una lontana discendente di San Tommaso: devo “vedere” cosa succede ( forse è per questo che lo studio dell’omeopatia non confa al mio carattere, sono più grossolana!)

Come anestesista rianimatrice ho toccato con mano l’infinita variabilità soggettiva della fisiopatologia, le complesse interazioni del corpo umano.

Il medico non è onnipotente e non guarisce ogni malattia, spesso non ha le risposte che vorrebbe.

Perciò mi ha sempre incuriosito cercare un’altra angolazione da cui guardare un problema, se sono ferma nella mia posizione non posso vedere soluzioni nuove.

Che nuove in questo caso non sono.

Se una civiltà diversa dalla nostra ha sviluppato un sistema medico complesso che è passato sotto il vaglio di più di duemila anni di applicazione, forse vale la pena di scoprire se ha trovato qualcosa di diverso, quello che ci manca.

Ma se questo qualcosa non riesco a tradurlo e uso termini lontani dalla mia comprensione, allora non ho cambiato niente, creo una fede in quello che non capisco appieno, che però vedo funzionare. Uso termini estranei che poi possono provocare ragionevole diffidenza in chi di fede nella medicina non vuol sentir parlare. (Senza parlare della tentazione di dare a questa nuova prospettiva potenziali troppo elevati.)

Non lasciatevi dunque fuorviare da chi parla di qi, energia vitale, meridiani, essenza.
Sono termini tradotti ‘letteralmente’, lontani da una vera integrazione culturale.

Il corpo umano è sempre lo stesso, uguali intenti di capire, di curare.

Così, dopo oramai qualche anno che pratico l’agopuntura, mi sorprendo ancora nel vedere i suoi effetti, spesso anche immediati.

E cerco attraverso il mio linguaggio, la mia formazione, di andare oltre i pregiudizi, di spiegare perchè l’agopuntura ha senso, perchè ha l’enorme potenziale di riconnetterci all’integrità del corpo.

Proviamo a fare un esempio.
Partiamo da un caso relativamente comune,
consideriamo una persona sottoposta a stress cronico.

Cosa significa?
Significa che si sente minacciata nella sua sopravvivenza quotidiana 
per periodi di tempo lunghi.
E il corpo umano reagisce automaticamente su più piani, in contemporanea.

Si attiva un sistema di difesa generalizzato che opera attraverso la secrezione di ormoni corticosurrenalici, questi a loro volta influiscono sulla funzione digestiva, in primis su quella gastrica (in ospedale gastroprotettori vengono usati praticamente sempre, chi è malato ha il sistema di difesa attivo), cambiano l’assetto immunitario, quello cardiovascolare e anche quello nervoso. Non poco.

Ma chi non conosce il detto ‘stringere i denti’ per resistere?

Noi consideriamo solo gli organi interni, ma non il fatto che i muscoli così potenti e così ‘tanti’ partecipino a tutto quel che riguarda la nostra vita.

Sotto stress contraiamo cronicamente alcuni muscoli.
In maniera inconscia, fino a quando non provocano disagi o dolori.
Ma tendiamo a tenere questo separato dall’idea di gastrite, colon irritabile, enfisema….

E invece i muscoli sono la parte più potente e attiva della nostra reazione al mondo.

Possono influire sulla circolazione sanguigna, sulla meccanica degli organi interni, sulle ossa.

E altra cosa che dimentichiamo costantemente, sono collegati fra di loro in mille modi:

-attraverso la coordinazione di automatismi morori (camminare ad es), complesse connessioni funzionali che vengono elaborate da schemi superiori situati nel sistema nervoso centrale, il cervello

-attraverso fasce e tendini, connessioni meccaniche

-attraverso radici nervose che li collegano a zone che registrano e rispondono ad ogni più piccolo cambio di condizione (metameri spinali)

-attraverso i vasi sanguigni con cui hanno una doppia relazione, con cui sono intimamente funzionalmente connessi sia come sistema di pompa meccanica che spinge il sangue verso il cuore, sia come grande compartimento attivo/non attivo di fabbisogno nutritivo

-attraverso la sostanza intercellulare attraverso cui il corpo si uniforma in un unico ‘contenitore liquido’ e i sali e i metaboliti…si distribuiscono.

Tornando al nostro esempio, sono preoccupata per qualcosa, ho i muscoli contratti, mi fa male il collo, digerisco male, alle volte ho bruciore all stomaco, ho troppo appetito o non riesco a mangiare, faccio fatica ad addormentarmi, vado spesso in bagno, ho i diverticoli intestinali, basta poco per farmi andare il cuore veloce, alle volte mi manca il respiro o appena mi rilasso mi viene l’influenza. Ho il ciclo mestruale sballato, digrigno i denti la notte, sono irritabile, faccio fatica a concentrarmi…

Muscoli, pelle, organi di senso sono il nostro tramite per connetterci col mondo esterno. Assimiliamo informazioni e reagiamo ad esse.

Non sono meccanismi semplici da spiegare, ma siamo semplicemente noi in ogni singolo secondo della nostra vita.

Va bene indagare le singole parti del nostro corpo in maniera accurata, ma poi ci dimentichiamo di recuperare la visione di insieme.

L’agopuntura ci ricorda le interconnessioni, ci rende consapevoli della complessità delle variabili.
Agisce perifericamente, attivando risposte locali e lontane, perchè siamo collegati da una rete di nervi, vasi, muscoli, fasce e tendini, ormoni e sostanze attive rilasciate dalle cellule, e non ultima da una coscienza che attraverso l’ascolto opera scelte consapevoli. Ho le spalle contratte, faccio una doccia calda, ho freddo, mi metto la maglia, se rilasso un punto dei…piedi…mi passa la cefalea o rilasso lo stomaco.

Aspetti che mi affascinano.

Da un lato la lettura delle funzioni del corpo umano con un linguaggio totalmente diverso e complementare a quello meraviglioso della nostra fisiopatologia, ma che ne completa la visione restituendo da un lato una visione di insieme della interconnessione dei vari sistemi e organi, restituendo integrità all’equilibrio del corpo e dall’altro rendendo indispensabile la lettura dell’unicità dell’individuo per l’approccio diagnostico e terapeutico, pur rimanendo dentro un sistema fisiopatologico rigoroso.

Lo stress cronico dell’esempio precedente ha differenti cause e differenti manifestazioni in ciascun individuo.
Ma il paradosso meraviglioso e che la base scientifica è rigorosamente uguale.

La fisica era una passione che era in competizione con la medicina nel momento in cui ho scelto cosa studiare.
Da questo forse la mia passione per la fisiopatologia.
Da questo forse la mia passione per la medicina cinese.
Le scienze esatte declinate soggettivamente. L’arte delle infinite variabili.

E allora c’è una cosa che non capisco di alcuni colleghi:
la pretesa che la medicina scimmiotti una scienza esatta, quando la fisica col principio di indeterminazione di Heisemberg decretava 100 anni fa…che non possiamo avere certezza contemporaneamente di dove si trovi o a che velocità si muova una particella semplice e che l’ossrvatore interferisce SEMPRE con quello che osserva.

E il nostro corpo quante variabili ha?
E  persino farmaci potenti come gli anestetici hanno un diverso effetto a seconda dello stato d’animo del paziente prima della loro somministrazione (attivazione della risposta allo stress e modulazione della sensibilità dell’intero corpo, sia a livello nervoso che viscerale, soglia del dolore ecc, vedi sopra!)

E allora anche io come medico sono una persona unica, che interagisce con il paziente e provoca comunque reazioni per lo meno interlocutorie su chi sono, cosa faccio, come la penso sui vari approcci terapeutici.

E poi c’è l’effetto placebo che può essere considerato anche in termini propositivi di valore aggiunto di miglior disponibilità del medico verso il paziente che è persona con una sua storia e non solo con la patologia assimilabile a mille altre simili?
FERMO RESTANDO IL RIGORE DELLA SCIENZA LEGATA ALL’ARTE MEDICA

La mia gastrite, con la stessa fotografia endoscopica e lo stesso quadro istologico, non è causata dalle stesse cose che hanno causato la sua…)

Dunque parlo di quello che ho visto, della mia personale esperienza di medico, dei miei dubbi e delle mie constatazioni.

Confutabili?
Probabilmente tutte.
Ma rifiuto con tutte le mie forze l’omologazione delle persone alla patologia che gli porta sofferenza senza considerare gli aspetti soggettivi e unici che l’hanno provocata, e l’omologazione del medico con il suo personale e ricco bagaglio culturale ad un computer con risposte preordinate e standardizzate a priori.

Perciò invito chi mi ha seguito fino a qui seguire il rigore della scienza e della ricerca senza MAI abbandonare la prospettiva individuale.

dove trovarmi

vivo e lavoro a Padova

il mio studio è in zona Mortise,
in via Sedea 7 – Padova

per contattarmi

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Comincio oggi a scrivere della mia esperienza, delle mie piccole e grandi scoperte, delle mie riflessioni.
Delle mie domande e dei miei dubbi.

Non credo nelle certezze assolute, mi spaventano.
Non esistono nella fisica.
Perchè mai nella biologia o nella medicina???
Infatti la medicina un tempo si definiva “arte”.

Sono un essere umano ancor prima di un medico. E come tale sono meravigliosamente complesso, integrazione di mille variabili, di mille aspetti unici.
Ogni giorno scopro nuovi aspetti da considerare, nuove riflessioni, mediche ed umane.

Provo a condividere, sperando di non essere tediosa.