COME FUNZIONA L'AGOPUNTURA
Agopuntura medicina della funzione
Il corpo è una rete di relazioni
La medicina si occupa del corpo umano.
Ogni muscolo, organo o sistema si possono studiare e capire singolarmente, ma ognuno è interconnesso agli altri in vari modi e non può esistere da solo!
E noi non possiamo sopravvivere se non interagiamo con il mondo esterno:
ascoltiamo, guardiamo, mangiamo, assorbiamo
informazioni, cibo, ossigeno,
e poi dopo aver digerito il cibo e le informazioni, decidiamo come reagire.
La nostra vita è interazione tra stimoli esterni, la loro elaborazione e le risposte adeguate a tali stimoli, che siano fisiche o psichiche.
Senza stimoli il cervello…è “inattivo”
Che descrizione riduttiva per spiegare come il profumo di una torta ci fa venire l’acquolina in bocca, o come ci viene la febbre alta se abbiamo un infezione, o come il cuore rallenta se riceviamo una carezza o ascoltiamo una musica dolce…
….i muscoli che si contraggono per la paura o un emozione, la gioia o l’ansia per un avvenimento …o la contrazione degli sfinteri se c’è la fila per il bagno
Il respiro è lento se siamo tranquilli, è veloce se stiamo facendo uno sforzo o se viene attivato il sistema di allerta, il sistema “simpatico”. E a sua volta, il sistema di allerta si può attivare se c’è un impedimento alla respirazione
La pressione arteriosa a riposo non deve superare certi valori, ma guai se non si alzasse per pompare più sangue nei momenti importanti!
Il sistema immunitario, che ci difende dalle infezioni, da battaglia ai batteri e la febbre è solo il segno che c’è qualcuno dentro di noi che ci difende!
Se una parte del nostro corpo sta lavorando intensamente, tutte le altre attività si riducono al minimo e tutte le energie si concentrano dove ce ne è bisogno: si mobilitano sangue, cellule di difesa, consapevolezza (cioè il cervello che legge quello che succede e … ci evita di uscire al freddo o di fare sforzi se c’è la febbre)
Così la malattia, il disagio del nostro fisico, sono un mezzo ben preciso e intelligente di segnalarci che qualcosa non funziona, che l’autoriparazione non basta, ci vuole un intervento esterno.
Nel mondo moderno diamo poco ascolto alla saggezza del corpo, anzi, lo sfruttiamo come una macchina.
L’agopuntura ci permette di reinstaurare un dialogo con la coscienza del nostro corpo.
I punti che si usano non sono interrutori, ma richiamano alla memoria del corpo connessioni funzionali, ci ricordano come dovrebbe essere, sciolgono nodi che non riusciamo a dipanare da soli.
L’esempio più semplice con cui fare un paragone è proprio quello dell’effetto di una carezza quando il cuore batte veloce e i muscoli sono tesi. Dalla pelle possiamo influenzare le funzioni interne, e ogni zona, ogni punto ha dei collegamenti privilegiati.
L’agopuntura non fa miracoli, non risolve in poche sedute sintomi e problemi che durano da anni e che altre terapie non hanno risolto. Per questi problemi, che evidentemente hanno radici profonde, ci vuole la pazienza di ricostituire un pezzetto alla volta l’equilibrio perduto. L’ agopuntura è un grande mezzo.
Certo che ad ogni seduta di agopuntura qualcosa cambia, ma il percorso non può essere una scossa che tutto risolve, come per magia.
Anche la chirurgia, che è un atto terapeutico di qualche ora, ha poi diversi giorni di convalescenza in cui il corpo ha bisogno di tempo per riprendersi.
Pretendere percorsi brevi e facili vuol dire: il mio corpo è come una macchina da portare dal meccanico! Aggiustalo il più presto possibile, che mi costi poco di tempo e di denaro, che dopo devo usarlo…
E invece il corpo siamo noi,
il cervello, con le sue fibre arriva in ogni angolo del corpo, i muscoli immagazzinano e ricordano ogni emozione, la pelle ha memoria e reazioni di risposta, il cuore, lo stomaco reagiscono al piacere e al dolore, l’intestino ha un proprio “cervello” e un sistema complesso di cancello/sentinella verso tutto quello che entra nel corpo….
Ogni parte di noi è complessa e collegata alle altre, ogni parte di noi partecipa alla nostra storia, come possiamo immaginarci che siano solo parti “meccaniche” da aggiustare?
Come possiamo poi pensare che un semplice aghetto o una semplice pressione sulla pelle siano più veloci di un farmaco che entra nel corpo come una valanga?
Gli aghi, gli stimoli nei punti di agopuntura, sono dei messaggi che agiscono localmente e a distanza, coinvolgendo anche il sistema nervoso, perchè questo attivi meccanismi interni di risposta. Il sistema nervoso deve a sua volta attivare circuiti più lenti, nuove abitudini, e sopratutto una nuova consapevolezza.
La consapevolezza: è una parte importante del lavoro degli aghi, la persona impara dove ha origine una tensione muscolare, o anche la sensazione di ben-essere che si era scordata, e piano piano reimpara non a “riceverla”, ma a ricrearla, a mantenerla.
Nessun medico, nessuna medicina si possono sostituire alla consapevolezza della propria storia personale e del modo di ritrovare l’equilibrio.
Il corpo è intelligente e reagisce nel modo migliore per lui, e il medico o il farmaco sono di aiuto e di supporto.
L’agopuntura non è perciò solo un ago che è infisso in un punto preciso, è anche il contatto del dito con quel punto, la consapevolezza della persona con il suo corpo e la consapevolezza della sensazione.
Consapevolezza: impulso nervoso che raggiunge il cervello a più livelli, uno di questi è la corteccia e la coscienza, gli altri possono arrivare ai centri di elaborazione del dolore, o ai centri viscerali a centri più semplici che regolano il tono muscolare. Così un semplice ago può agire …
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FACCIAMO UN PICCOLO ESPERIMENTO
chiudiamo gli occhi
Attraverso la pelle ed il tatto ci accorgiamo se qualcuno ci tocca o quale sia la forma, la consistenza o la temperatura di un oggetto che ci danno in mano.
Ce ne accorgiamo perchè il messaggio dalla mano arriva al cervello.
Ma non arriva in un solo punto del cervello: se ci danno in mano una cosa bollente non controlliamo la risposta del nostro corpo, molliamo la presa, gridiamo “ahi” e magari facciamo un passo indietro con un senso di spavento, il cuore batte più veloce e tratteniamo il respiro per qualche secondo.
Grossolanamente si può dire che dalla mano il messaggio è arrivato contemporaneamente in diverse zone del sistema nervoso.
Poi magari arriva il tocco dolce che ci accarezza il braccio con movimenti lenti, sentiamo una voce tranquillizzante e i nostri ritmi interni tornano alla normalità
Quando viene stimolato un punto sulla pelle, con qualsiasi stimolo meccanico, succede che la nostra elaborazione della risposta coinvolge più settori per decidere come reagire, cosa fare dell’informazione esterna.
Tutte le zone del corpo sono raggiunte dalle fibre nervose che raccolgono segnali di vario tipo attraverso meccanismi diversi. Alcune zone ne hanno un maggior numero o hanno sistemi specializzati per stimoli specifici. Ogni componente di questo sistema è stata analizzata e studiata dalla scienza.
Qualsiasi stimolo, attraverso tutti i nostri sensi viene elaborato su più piani e attiva risposte complesse a tutti i livelli del sistema nervoso.
Posso farmi venire l’acquolina in bocca o il vomito, sia pensando a cibi buoni o avariati, sia sentendone l’odore o il gusto o toccando qualcosa di viscido o sentendo il suono di qualcosa che si cucina sul fuoco.
Ma qualcosa che piace ad una persona può dare la nausea ad un altra (as es interiora…).
quante variabili
troppe per capirle e studiarle nel loro insieme…
Riassumendo e semplificando moltissimo, (non è soltanto un meccanismo nervoso), l’agopuntura e la digitopressione usano lo stimolo meccanico su punti del corpo che hanno particolari caratteristiche fisiche (minor impedenza elettrica) e anatomiche, come un maggior numero di recettori nervosi, e il segnale arriva a zone funzionalmente diverse del cervello (che sono state studiate anche con indagini sofisticate come la PET).
Come reagiscono queste zone dipende da diverse variabili, sia comuni, sia individuali.
Tecniche di vario tipo stimolano la pelle e i tessuti con meccanismi diversi, ma alla fine il risultato è sempre una catena di reazioni locali e a distanza nel sistema nervoso centrale, che reagisce regolando il corpo.
Questo meccanismo spiegato scientificamente si integra con le variabili soggettive: l’agopuntura, pur basandosi su un sistema rigorosamente scientifico, tiene conto delle specificità proprie di ogni singola persona